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Roseto Sharks – Unieuro Forlì 82-80 (19-16; 45-31; 60-50; 72-72)

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13/02/2017

Roseto Sharks – Unieuro Forlì 82-80 (19-16; 45-31; 60-50; 72-72)

 


Roseto Sharks: Fultz 9, Smith 25, Casagrande 5, Sherrod 12, V. Amoroso 15; Piazza, Mei 8, Radonjic, Fattori 8; Cantarini ne, D’Emilio ne, Mariani ne. All. Di Paolantonio.


Unieuro Forlì: Ferri, Adegboye 23, Johnson 30, Pierich 9, R. Amoroso 13; Bonacini, Thiam 1, Rotondo 4; Paolin ne, Ravaioli ne. All. Valli.


Arbitri: Wassermann – Radaelli – Centonza.


Note: 2.200 spettatori, di cui 110 da Forlì. Usciti per falli: Fultz, Thiam.

 

ROSETO DEGLI ABRUZZI (TE) – Ad un passo, o meglio ancora, ad un tiro dalla vittoria nei tempi regolamentari, l’incredibile rimonta forlivese dal -20 di inizio terzo quarto si spegne dopo un overtime sul tiro di Adam Smith a 0.9″ dalla sirena finale, conclusione che mette il punto esclamativo sul match sancendo la vittoria degli Sharks. Punteggio finale che, comunque, avrebbe potuto essere di stampo completamente opposto per l’Unieuro, se non altro in due frangenti ben precisi: nel tiro di Ferri ‘stampatosi’ sul ferro esattamente sulla sirena di fine quarto periodo, e, a 24″ dal termine dell’overtime sull’80-80, l’entrata a canestro di un positivo Adegboye, anch’essa rigettata dal ferro del PalaMaggitti. Un vero peccato.


Sì, perchè il finale di gara non rende certo onore alla coriacea e combattiva Forlì del secondo tempo, tornata in campo con maggior solidità in difesa rispetto a quanto visto fino alla pausa lunga. Roseto, infatti, nei primi 20′ ha approfittato delle troppe leggerezze avversarie – leggasi alla voce palle perse e, soprattutto, rimbalzi (9 offensivi ‘acchiappati’ dagli abruzzesi, a fronte dei 12 complessivi dell’Unieuro) – per prendere il largo trascinata dai canestri di Valerio Amoroso: 45-31 il punteggio all’intervallo, vantaggio che lieviterà poi fino al +20 (53-33) del 23′. ‘Umana’, fino a quel momento, la prestazione di Smith, mentre tra le fila dei biancorossi romagnoli nessuno pareva essere in grado di prendere per mano la squadra: in ombra Adegboye e Ryan Amoroso, sì attivo Johnson, ma comunque piuttosto ‘sgangherato’ nelle conclusioni: 3/14 dal campo, di cui 2/10 dalla lunga distanza, con scelte di tiro non propriamente delle migliori.


Copione invece ribaltato, per Forlì, al rientro dagli spogliatoi, sospinta dal positivo ingresso in campo di Thiam. La freschezza del classe ’98, infatti, se non altro limita e rende più difficoltose le ‘allegre’ entrate a canestro dei rosetani, mentre sul fronte offensivo prende finalmente ritmo Johnson (19 a fine terzo periodo). L’Unieuro, limato caparbiamente lo svantaggio, prende forza e fiducia dei propri mezzi nonostante un esagerato ‘carico’ di falli sul groppone, ben 4 dopo 1’40” nell’ultima frazione, rientrando fino al -7. Il tutto prima che la tripla di Fultz a 3’30” dalla sirena finale metta a tacere l’entusiasmo ospite: 68-57 e successo pressoché in tasca per i ragazzi di coach Di Paolantonio. Gli Sharks non hanno però fatto i conti con la ‘garra’ finale di Adegboye, che dal 72-65 trascina i suoi fino all’insperato pareggio a 28″ dal termine. Tutti all’overtime, dunque, tempo ‘extra’ in cui fisiologicamente tra le due compagini regna stanchezza fisica e mentale, per tutti tranne che per il fuoriclasse Smith, che la decide con una penetrazione praticamente a fil di sirena. Ancora una volta Unieuro ad un centimetro dal ritorno al successo, mai così vicino come al PalaMaggitti.


Così, infine, coach Valli in sala stampa post-partita. “Abbiamo fatto tutto noi: l’abbiamo persa con un approccio morbido, tirata sù rimontando 20 punti e poi ripersa mancando della zampata finale. Resto comunque orgoglioso dei ragazzi, che hanno giocato una partita caparbia, ‘coi coglioni’, sopperendo alle assenze, alla mancanza di amalgama, trovando anche buone cose dal giovanissimo Thiam. Sull’arbitraggio sapete che non sono solito lamentarmi, ma avrei voluto più equità nelle valutazioni dei contatti sotto canestro. Valerio Amoroso sbraccia ogni volta che parte in palleggio: se poi però fischiamo sempre fallo alla difesa finisce che non vince più chi è più bravo, vince chi è più furbo. Scusate lo sfogo, ma io dopo una sconfitta come questa credo che prenderò sonno venerdì prossimo. Non è stato piacevole fare riscaldamento sotto gli sputi, Roseto non merita questo. E’ questa la Forlì che andrà fino in fondo? Credo di sì, se il mercato offre quello che offre oggi restiamo così. Valerio Amoroso e il suo mancato arrivo? Se uno si rimangia la parola data all’ultimo minuto non ci posso fare niente, e del resto questo del basket è un mondo fatto così”.

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