di Davide Maddaluno
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29/11/2022
Una passione ereditata dalla famiglia e sviluppatasi anche grazie al mito dei cartoni animati: "La passione per la Pallavolo mi è stata trasmessa dalla mia famiglia, mio padre allenava una squadra femminile e mia madre ha sempre giocato a Pallavolo finché sono arrivata io. - racconta la giovane originaria di Bologna - Inoltre sono cresciuta andando a vedere le partite di mia zia (Daria Parenti), che ha giocato in Serie A per molti anni. Fin da piccolissima ho delle foto con la palla da Pallavolo in mano e ovviamente il mio cartone animato preferito era Mila e Shiro. Sono cresciuta con il sogno di essere come mia zia, di giocare in A. Ho cominciato a sei anni ufficialmente ma già da prima mio padre mi portava in palestra e mia zia mi insegnava qualche gesto ogni volta che ci vedevamo. Nella mia vita la Pallavolo è stata una costante, non riesco a immaginarmi una me senza pensare anche alla Pallavolo. Ho continuato inseguendo quel sogno, e anche se negli ultimi anni le cose non sono andate benissimo (tanto che quest'anno avevo programmato di smettere) sto continuando a onorarlo nel rispetto della Linda di tanti anni fa che di fronte a una chiamata in B1 sarebbe esplosa di gioia. E infatti eccomi qua".
Tante le amicizie nate e cresciute dentro e fuori la palestra: "La compagna di squadra che mi ha lasciato più il segno in tutti questi anni è sicuramente la mia migliore amica Federica Faccioli. Ci siamo conosciute a 14 anni ritrovandoci nella stessa squadra giovanile e abbiamo giocato insieme per altri 5 anni. Anche quando i nostri percorsi pallavolistici hanno preso strade diverse siamo rimaste sempre insieme". Un percorso segnato naturalmente da tanti sacrifici: "Non ho mai avuto difficoltà a conciliare studio e attività sportiva. Avendo allenamento alla sera mi sono sempre organizzata per studiare prima. Il segreto penso sia proprio sapersi organizzare".
L'attenzione poi volge di nuovo al presente e futuro prossimo: "Gli obiettivi di questa stagione sono sicuramente divertirsi e vincere il più possibile - conclude - crescendo come gruppo e come individuo, sia dal punto di vista sportivo che umano". Umiltà, testa sulle spalle, passione, talento e dedizione: per Linda Sgarzi non sarà difficile guardare a quel che verrà con ottimismo, dipingendo il suo quadro sotto rete con il suo colore preferito, l'azzurro.
Davide Maddaluno
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