Habemus play-off. Con un turno d'anticipo il Centro Volley Reggiano targato Fos ha tagliato il traguardo della post season e ora proverà a migliorare il proprio score nell'ultima giornata del girone F di B2 femminile sul campo della New System VTorresi. A scattare l'istantanea del momento vissuto dalla formazione emiliana con sede a Rivalta ci pensa il libero Veronica Cioni: "Quest'anno siamo partite con un obiettivo chiaro: la promozione. Siamo una squadra giovane, talentuosa, ma senza elementi con una grande esperienza. Semplicemente 15 ragazze che non avevano mai vissuto una promozione da protagoniste. Ci siamo messe in gioco fino in fondo, lavorando duramente in palestra sia sul piano fisico che mentale. Il campionato è iniziato bene, anche se in alcune partite forse abbiamo concesso un po' troppo. Ma nello sport non è mai tutto rose e fiori, soprattutto quando la componente mentale gioca un ruolo così importante. Nonostante le difficoltà, abbiamo sempre tenuto la testa alta, consapevoli delle nostre potenzialità e del gruppo che stavamo diventando. Il girone di ritorno è andato decisamente meglio: più concentrate, più unite, dentro e fuori dal campo. Abbiamo iniziato a giocare per noi stesse, non per qualcuno che ce lo chiedeva. E questo, secondo me, è già una vittoria".
Gli impegni in palestra si sommano con quelli del quotidiano, alla base tanta organizzazione e predisposizione al sacrificio: "La vita di uno sportivo non è semplice come può sembrare da fuori. Una partita o un allenamento andato male può condizionarti il resto della giornata. Conciliare la vita sportiva con tutto il resto non è facile, ed è proprio per questo che a certi livelli è fondamentale avere un piano B".
Non il più classico dei colpi di fulmine ma un crescendo continuo: "La mia passione per la Pallavolo è nata gradualmente, un passo alla volta. Come tante bambine, ho iniziato a giocare nella squadra del mio paesino, insieme alle mie amiche. Poi, in Under 14, è arrivata la chiamata dell'Anderlini, una società simbolo della Pallavolo femminile a Modena. Da quel momento, quello che era solo un hobby ha iniziato a trasformarsi in una vera passione, quasi un'ossessione. Con gli anni, la mia carriera mi ha portata a cambiare diverse squadre: inizialmente rimanendo nell'area di Modena, poi, negli ultimi tre anni, mi sono spostata a Reggio Emilia. Durante questo percorso, ho imparato ad amare davvero il mio ruolo, quello del libero. È un ruolo che da piccoli si tende a sottovalutare, perchè non si segna direttamente, non si conquista il punto. Ma oggi posso dire con orgoglio che ho imparato a render miei anche i punti che non realizzo io, e a riconoscere quanto sia fondamentale nel gioco. Questo ruolo mi ha anche aiutata a costruire il mio carattere: non potendo appoggiarmi ai punti per definire la mia prestazione, ho imparato a trovare forza e motivazione nelle piccole cose che mi tengono concentrata e con il morale alto".
La classe 2003 riapre l'album dei ricordi: "Quello a cui sono più legata è la finale provinciale e poi quella regionale in Under 14. Giocavo ancora da centrale, non ero ancora un libero. Quella vittoria ci ha portato ai nazionali, ed è l'unico titolo che ho vinto con un gruppo fantastico, con cui ho ancora oggi un legame fortissimo: sono le mie amiche del cuore. Spero davvero, con tutta me stessa, di poter aggiungere alla lista anche questa stagione. Se potessi tornare indietro, ci sono sicuramente scelte che forse non rifarei. Ma poi penso: se non avessi fatto quegli errori, sarei la persona che sono oggi? E la risposta è no. Rifarei tutto, anche gli sbagli, perchè mi hanno aiutata a crescere. Cambiare tante squadre mi ha permesso di conoscere molte persone, e da ognuna ho imparato qualcosa. In particolare, da quando sono arrivata a Reggio Emilia, ho scoperto una città piena di persone con un cuore d'oro, sempre pronte a tenderti una mano. Ma se penso alla persona che mi ha lasciato di più a livello pallavolistico, non ho dubbi: Taismary Aguero. Giocare al suo fianco è stato un onore, un'esperienza che porterò sempre con me".
E ora? La palla passa al presente e futuro prossimo: "Sogni e obiettivi? Tanti, forse troppi. Ma una cosa che uno sportivo non deve mai smettere di fare è sognare. Mentirei se dicessi che non ho più il sogno di arrivare in Serie A. Anche se con il tempo mi rendo conto che è sempre più difficile da raggiungere, non smetto di crederci. Oggi, il sogno più grande è vivere una promozione con questa squadra straordinaria. Poi si vedrà dove mi porterà la vita". Veronica balla in equilibrio tra forza e leggerezza, modello di determinazione, carisma e verità. Figlia del sacrificio, sorella del sorriso, con il cuore capace di esplodere oltre la rete come uno dei suoi recuperi all'ultimo tuffo. Ama la squadra come si ama la famiglia: con rispetto, sudore e gratitudine. L'ending non potrà che essere happy.
Davide Maddaluno
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