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Volley

Mosaico Ravenna, la fame della nuova arrivata Bacchilega

"Nuovo capitolo da affrontare con entusiasmo"

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14/09/2023

 

Si chiude un capitolo, se ne apre un altro per l'excursus sportivo di Beatrice Bacchilega. La talentuosa classe 2003 passa, infatti, dalla Blueline Libertas Forlì al Mosaico Ravenna dove affronterà nuovamente il campionato di B1. "L'ultimo anno è stato la fine di un triennio davvero importante per me, che mi ha vista crescere come atleta e maturare anche come persona. - esordisce ai nostri microfoni - Ci si aspettava forse qualcosa di più visto che l'anno precedente, da neopromosse, avevamo mancato di un soffio i play-off, ma ho continuato a imparare e a fare esperienza sotto la guida di ottimi allenatori, Luigi Morolli e sua moglie Doria Carnesecchi, e di un ottimo staff. E soprattutto ho giocato per tre anni con quelle che reputo le migliori persone e amiche trovate nell’ambiente pallavolistico: insieme siamo state davvero squadra e abbiamo sempre dato il massimo. Ci sono sempre aspetti tecnici (e non) da migliorare, sia come atlete sia come squadra, e a qualunque livello si giochi: questo deve essere sempre il primo obiettivo di ogni nuova stagione, lo sarà anche di questa con la Mosaico Ravenna che per ora è tutta da scoprire: nuova squadra, nuovo ambiente e allenatore, nuove compagne. Ottime impressioni, l'entusiasmo c'è e il lavoro da fare non manca, siamo in grande maggioranza giovani e con tanta voglia di crescere, giocare e dimostrare. Per chi è giovanissima occorre una cura tecnica costante e un'attenzione psicologica particolare, in allenamento e fuori dal campo e da parte di tutti, compagne e allenatori, perchè gli inizi non sono mai facili".

Lo scorso campionato ha segnato anche un ritorno alla normalità dopo le precedenti stagioni in preda al Covid ma non prive di emozioni: "La pandemia per me è arrivata proprio durante l'ultima stagione di giovanili U18 con il Volley Team Bologna e la prima convocazione con la prima squadra nei campionati cadetti nazionali, momento di per sé delicato, perchè si fatica a trovare spazio in prima squadra. Ha comportato l'interruzione di un ottimo campionato Under 18: eravamo primi, con buone possibilità di accedere ai campionati nazionali. L'anno successivo, nel 2021, ho affrontato molti cambiamenti: per la prima volta sono andata a vivere fuori casa e in un'altra città, ho cambiato scuola e compagni, squadra e società, da Clai Imola alla Libertas Forlì, con cui poi abbiamo vinto il campionato di B2. Purtroppo si giocava a porte chiuse, quindi mancavano il calore e il sostegno del pubblico, e tutto era complicato: ricordo tutte le precauzioni, il senso di responsabilità condiviso con le compagne per evitare di contagiarci, i tamponi settimanali di lunedì prima di ogni allenamento, le mascherine durante il riconoscimento prima della partita. Quella stagione tuttavia andò alla grande, la squadra si rivelò un gruppo molto forte e affiatato, in cui ho trovato oltre che delle bravissime giocatrici anche delle amiche importanti, ricordo l'emozione della finale e la prima promozione sul campo che, conquistata a 17 anni e al debutto in categoria, per me rimarrà sempre un ricordo indelebile e bellissimo. Magnifica sensazione quest'anno ritrovare la presenza dei tifosi al palazzetto e tornare alla normalità, senza più obblighi, restrizioni e protocolli sanitari di nessun tipo".

Agli impegni in palestra la centrale romagnola abbina quelli accademici: "Lo studio e lo sport, che per noi rappresenta anche un vero e proprio lavoro, sono sempre stati le mie priorità. Ho sempre portato avanti entrambi con molto impegno e serietà e non ho mai pensato nemmeno per un attimo di rinunciare a nessuno dei due. Nel mio percorso ho incontrato alcune persone non rispettose di uno dei due ambiti: a volte professori che ti penalizzavano a priori non comprendendo la passione e la fatica per portare avanti il proprio sport, oppure allenatori che chiedevano di sacrificare ore di studio per avere una performance migliore ed essere maggiormente riposate. Non ho mai permesso che un ambito sottraesse cura e impegno all'altro in modo significativo, ho ricercato sempre un equilibrio tra i due, e in effetti con autodisciplina e qualche sacrificio si possono portare avanti entrambi. Lo studio è indispensabile per la crescita della propria persona, ma lo sport è una vera e propria palestra di vita".

Una passione nata progressivamente tra i banchi di scuola: "Da piccola, dai 5 agli 11 anni, ho giocato a Basket, che pure mi piaceva molto, poi in prima media ho deciso di passare alla Pallavolo per stare con le mie amiche, che la praticavano. Questo sport mi è piaciuto al primo impatto, nonostante gli inizi siano stati un po' difficili, perchè sono stata inserita da subito in una squadra U13 forte e competitiva, anche se allora avevo solo doti fisiche (l'altezza), ma ancora tutto da imparare. Per fortuna il lavoro in palestra non mi ha mai spaventata e con l'attenzione e la cura dei miei allenatori, che mi hanno sempre concesso molto spazio per fare esperienza, sono riuscita a crescere in modo rapido e costante e a colmare il gap tecnico con le altre bambine, facendomi così accettare in squadra da loro. La consapevolezza di poter migliorare sempre di più, la fiducia costante degli allenatori e le soddisfazioni mi hanno sempre spinto a continuare".

Nonostante la giovanissima età, sono già tanti i momenti da ricordare così come le persone che hanno lasciato il segno: "La Pallavolo in questi anni mi ha molto gratificata, sicuramente avere giocato i campionati nazionali U16 con il Volley Team Bologna è un ricordo bellissimo.  La promozione in B1 nel 2021 con la Libertas Forlì è stata un’altra emozione indimenticabile. Sono legata in modo diverso a ogni mio anno sportivo e non ho particolari rimpianti nelle scelte fatte, anche quando una stagione è stata meno soddisfacente ho sempre imparato molto. Sono una giocatrice a cui piace molto osservare e imparare dalle atlete più esperte. Ho incontrato tante giocatrici che meriterebbero di essere da me nominate, sia come compagne sia come avversarie.  Mi sento, però, di fare il nome di Elisa Morolli, che è stata la mia palleggiatrice per 3 anni e il nostro capitano alla Libertas, perchè è stata per me un vero e proprio esempio come persona e come giocatrice, uno stimolo fondamentale, e un'atleta superlativa per tecnica e mentalità: ci siamo conosciute quando ero ancora 'piccola', inesperta e con tutto da dimostrare, e mi ha subito dato fiducia, supporto e considerazione, permettendomi di dimostrare in campo le mie qualità. Molto di quello che ora sono lo devo anche a lei, le rimarrò sempre grata e infinitamente legata".

Lo sguardo volge ora a quello che verrà: "I sogni sono tanti e le ambizioni non mancano, ho tanta "fame" e generalmente non mi accontento. Mi impegnerò al massimo e sono pronta a puntare tutto, se un progetto mi convince. - la chiosa - Concludo facendo un grande in bocca al lupo a tutte/i per l'inizio del campionato!". Ambiziosa, determinata, con una valigia di sogni e obiettivi da riempire ogni volta di più. Il futuro di Beatrice Bacchilega è pronto a tingersi di celeste come il suo colore preferito. 

Davide Maddaluno

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