Stampa questa pagina - Chiudi


Basket | Regionali

Tramec Cento : Intervista a Matteo Mecacci

04/01/2020


Tramec Cento : Intervista a Matteo Mecacci

Seguici su Facebook : BASKET EMILIAROMAGNA


Pubblichiamo l’intervista al Coach della Tramec Cento Matteo Mecacci, pubblicata in uno degli ultimi numeri di Pressing, l’house organ della Benedetto XIV distribuito gratuitamente al Palasavena e nelle edicole di Cento, in occasione dei match casalinghi.

Ciao coach! 10 vittorie consecutive: ti aspettavi un ruolino di marcia di questo tipo?
Sicuramente il nostro intento era quello di fare un buon inizio, sapendo che la squadra era nuova e che avremmo dovuto costruire nuove alchimie, al di là di chi aveva già giocato insieme… le squadre nuove hanno sempre bisogno di un periodo di assestamento per potersi esprimere al meglio. Onestamente non mi aspettavo 10 vittorie consecutive: non perché non ne avessimo il potenziale, ma perché con l’equilibrio di questo girone è davvero difficile. Ci teniamo stretti questo inizio, sapendo che arriveranno tante difficoltà più avanti.

Andiamo indietro... prima della Benedetto XIV: qual è la tua partita da incorniciare, e la tua partita da dimenticare ... o che "vorresti rigiocare" ?
La partita da incorniciare… ce ne sono tante da ricordare, ma se devo dirne una è sicuramente contro Agropoli in Final Four, ai tempi della Mens Sana Siena quando abbiamo conquistato la A2 dopo il fallimento… conquistare una promozione in una partita, per me che ero senese a Siena, ha un qualcosa di speciale. Quella da rigiocare dico la finale scudetto Under 19 a Cividale del Friuli, dove perdemmo contro la Benetton Treviso dopo essere stati a lungo in vantaggio. Avevamo parecchi giocatori sotto età (tra cui Tessitori e Imbrò, ora in A) e un po’ sfortuna un po’ ingenuità ci condannarono alla sconfitta. Certo, vincere uno scudetto Juniores con i principali giocatori cadetti, sarebbe stato qualcosa di clamoroso!

Ci sono allenatori a cui ti ispiri?
Ho avuto la fortuna di essere a Siena negli anni d’oro della Mens Sana, avendo la possibilità di vedere lavorare Pianigiani, Recalcati, Banchi, Crespi... oltre a poter vedere dal vivo match di Eurolega. Si cerca sempre di prendere dai migliori: se devo dirne uno italiano dico Messina, uno straniero dico Obradovic e in NBA scelgo Popovich… ma più che ispirarmi, mi piace guardarli e cercare di “copiare” qualcosa.

Segui altri sport? Tifi per altre squadre, o hai altri sportivi di riferimento?
Onestamente sono quasi “monoteista” riguardo il basket! Certo, ogni tanto mi capita di guardare qualche partita o qualche gara individuale di atleti di altre discipline, ma onestamente non seguo più di tanto.

La prima partita che hai allenato: come andò?
La prima partita che ho allenato… faccio fatica a ricordarmi, mi ricordo solo che si vinse! Avevo 18 anni, allenavo una Under 16 giovanile da qualche parte in Toscana.
La prima partita senior fu nella allora DNA (Serie B di oggi, ndr) con la Mens Sana, andammo a Fabriano e vincemmo con due soli senior!

Sei a Cento da un po’ di mesi, ormai conosci la cucina emiliana… piatto preferito?
Piatto preferito? Tutti! Dai grandi classici come tortellini fino alla cotoletta, e poi crescentine, tigelle… sono onnivoro, sia mangiando fuori che andando a cena da amici centesi della Benedetto, qui si mangia molto bene! Compresa la zucca, che è un must.

Quando non alleni e ti rilassi... hai qualche hobby particolare?
Il nostro lavoro è abbastanza totalizzante, e spesso si lavora anche nel giorno libero. Il basket però è una passione oltre che un lavoro, quindi a volte mi rilasso guardando partite di Eurolega o altri match che non avevo visto durante la settimana.

Se non avessi fatto l’allenatore… cosa faresti?
Bella domanda! Io ho studiato Scienze Politiche nel mio percorso universitario, sicuramente non farei il politico, ma forse avrei cercato di lavorare in qualche ambasciata, per vedere mondi e realtà nuovi.

Un saluto ai nostri tifosi!
Più che un saluto… un ringraziamento! Come ho già avuto modo di dire loro alla cena degli Old Lions, sono loro che ci spingono a dare sempre il massimo, anche nei momenti non facili, tenuto conto del fatto che ci alleniamo in 3 campi diversi: però se persone che hanno passione per vedere la loro squadra del cuore ci seguono sempre, anche in trasferte come quella di Porto Sant’Elpidio durante la settimana, o ci seguiranno in trasferte lontane fino in Abruzzo, o per se per giocare in casa affrontano dei viaggi di 40-50 minuti di macchina all’andata e al ritorno, mi sembra il minimo che noi staff e giocatori, siamo portati a mettere qualcosa in più per loro!
Un saluto e FORZA BENEDETTO!

Area Comunicazione e Stampa

XIV Benedetto Tramec Cento