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Calcio | Dilettanti

Sibilia: «Abbiamo tutti l'interesse di fare queste riforme»

02/06/2020


Sibilia: «Abbiamo tutti l'interesse di fare queste riforme»

 

 

Ieri sera, Cosimo Sibilia è intervenuto nuovamente a Zona D, trasmissione dedicata al calcio dilettantistico, in onda sulle frequenze di TRC, condotta da Beppe Indelicato, coadiuvato dagli opinionisti Guido Sani e Mirco Mariotti. Con grande disponibilità, il Presidente della LND, ha risposto alle domande, poste anche dai telespettatori. 

 

Ecco un estratto di quello che ha dichiarato Sibilia:

 

Abbiamo immediatamente, nell'ultimo Consiglio Federale, chiesto che la nostra stagione avesse inizio il 1 luglio, mentre quelle professionistiche avranno inizio il 1 settembre. Abbiamo voluto lasciare tutto così com’era, tenuto presente che poi, con il blocco dei campionati, potevamo anche noi pensare di partire più in là. Ma abbiamo voluto che si ripartisse il 1 luglio, e quindi pensiamo che la Lega Dilettanti possa farsi trovare pronta per ufficializzare la nuova stagione 2020/2021”. 

 

Una riflessione. Io sostengo che, come ho sempre detto dall'inizio, tutti questi ritmi li detta sempre il Coronavirus. Però è una constatazione che, se si parla di aprire i teatri, non vedo per quale motivo, in una struttura sportiva che può contenere migliaia di persone, non possano accedervi una percentuale adeguata di spettatori. Io sostengo da sempre che, giocare una partita senza pubblico, è uno spettacolo monco. 

Quindi io spero che, nel più breve tempo possibile, credo a settembre, questo sicuramente potrà essere possibile, o perlomeno, verrà valutata una percentuale adeguata per far partecipare allo spettacolo il pubblico perché, anche nei dilettanti, ci sono delle strutture che hanno una capienza cospicua e, poter far accedere un numero di spettatori in percentuale minima, credo che sia una soluzione alla quale noi possiamo far riferimento”.

 

La Lega Dilettanti si è assunta delle responsabilità. È inutile negarlo perché mi pare evidente, e noi l'abbiamo fatto dopo che, nell’ultimo Consiglio Federale, fu respinta la proposta della Lega Pro che riguardava proprio il blocco delle retrocessioni e quant'altro. Quando si parlò di questa delibera dell'assemblea, ci fu un'indicazione chiara: che doveva essere premiato il merito e penalizzato il demerito, ci dovevano essere promozioni e retrocessioni. Noi, nel Campionato Nazionale Dilettanti, abbiamo 9 promozioni, una per girone, e 36 retrocessioni, 4 per girone. Non abbiamo fatto altro che applicare, su indicazione del Dipartimento Interregionale, quello che ci dava il Comunicato Ufficiale n. 1 che, come tutti voi sapete, è il comunicato sul quale si basa l'intera stagione. Il comunicato ufficiale è quello che dice quante promozioni, quante retrocessioni, quando si parte, le soste, quante giornate ci sono, il format dei campionati. Questa agenda è stata diffusa, attraverso il Comunicato Ufficiale, nel luglio del 2019, quindi in epoca non sospetta, e noi abbiamo scelto quella che è la strada indicata dal Comunicato Ufficiale n. 1. Rispetto a tutto questo, il Consiglio Federale darà un'interpretazione, darà il voto finale dal punto di vista sportivo, e sarà l'ultimo giudice. Dopodiché, chi non sarà contento, avrà la propria facoltà di fare ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport, presso il Coni, per quanto riguarda la giustizia sportiva. Per quella amministrativa prima al TAR e poi al Consiglio di Stato.

Io mi rendo conto che ci sono delle situazioni che hanno, in un certo senso, inasprito i rapporti tra la Lega Dilettanti e le società che si sono sentite penalizzate. Ma posso garantire che c'è stata, con grande scrupolo, una riflessione che poi è stata portata in Consiglio Direttivo della Lega ed è stata votata all'unanimità da tutti i componenti del Consiglio. 

Mi sta bene che si discuta, che ci sia dialettica, ma poi, quando qualcuno pensa che sia stato fatto qualcosa per penalizzare l'uno o l'altro, io queste accuse le respingo al mittente. E soprattutto non accetto quelle questioni che nulla hanno a che vedere con la decisione che noi abbiamo preso, ci siamo assunti delle responsabilità, siamo stati i primi a farlo. Quando si decide, ci sono degli scontenti e non scontenti, qualcuno diceva che potevamo evitare le retrocessioni, che potevamo far retrocedere solo le ultime due, però c'erano delle altre controindicazioni, come quelle di allargare i gironi e quindi, le società che si erano piazzate al centro della classifica o leggermente al di sotto, per quale motivo l'anno prossimo avrebbero dovuto giocare più partite con più costi? E’ stato valutato tutto, è stata presa questa decisione difficile, ma con grande scrupolo”.

 

Dobbiamo stare a quello che, al momento, è la situazione, poi si parlerà di riforme. Noi abbiamo appoggiato una governance federale, assieme al presidente Gravina e, uno dei primi punti del progetto, era la riforma del calcio italiano, soprattutto del calcio professionistico in Italia. Abbiamo troppe società professionistiche, ben 100, che il nostro sistema non regge più. È ovvio che, modificando quello che è il sistema professionistico, a caduta ci saranno delle riflessioni che riguarderanno anche il mondo dilettantistico”.

 

Abbiamo stabilito, cristallizzando la classifica, quelle che erano le condizioni attuali quando si è bloccato il campionato, quindi tutte le decisioni che sono state prese e che saranno prese, saranno riferite sempre alle classifiche del momento. Tutto sarà stabilito rispetto a quelle che sono le indicazioni che provengono dal C.U. n. 1”.

 

Abbiamo investito molto sui giovani e contiamo di rifarlo. Lo abbiamo fatto nel Campionato di Serie D con Giovani D Valore ma anche nel campionato di Eccellenza regionale (anche in quello di Promozione, ndr). Quindi, da questo punto di vista, noi siamo per la riconferma. però è una situazione che dovremo valutare all'interno del nostro Consiglio Direttivo”.

 

Io dissi che noi eravamo rimasti al tavolo della Federazione, quello che ha partecipato più volte anche agli incontri col Governo, proprio per cercare di avere questo sollievo economico dall'istituzione federale, sportiva e governativa. Abbiamo avuto delle indicazioni, non faccio previsioni, però posso dire che dovremmo avere questo sollievo economico che, sicuramente sarà portato all'attenzione anch'esso del Consiglio Federale per stabilire insieme quella che poi sarà una una vicinanza, speriamo concreta e forte per le società. 

Per per dirla in breve, aspettiamo questa Indicazione da parte del governo. Da parte della FIGC qualcosa già si sta muovendo, da parte dello Sport anche, aspettiamo quella che diciamo una vicinanza concreta da parte del Governo. Dopodiché potremmo valutare quelle che saranno le condizioni delle nostre società, perché noi facciamo la valutazione che abbiamo fatto, attraverso i nostri consulenti che avremo o potremmo avere una scomparsa di circa il 30% di società. Abbiamo voluto portare all'attenzione proprio questi numeri, che potrebbero penalizzare il nostro mondo, alle autorità preposte”.

 

Premiare il merito, penalizzare il demerito. Attendiamo la valutazione del Consiglio Federale, dopodiché ci riuniremo due giorni dopo e, insieme a tutti i presidenti regionali ed ai componenti del nostro direttivo, valuteremo tutto questo. Posso dire che ci sono delle proposte che vanno in questa direzione, così come altre vanno nella direzione del blocco delle retrocessioni. però dobbiamo cercare di trovare una soluzione. Sarà una decisione collegiale che prenderemo in Consiglio Direttivo della Lega. Il parere del Consiglio Federale è vincolante, applicheremo quello che si potrà fare e poi saremo pronti per ripartire con la prossima stagione”.

 

Dobbiamo riflettere (sulle riforme, ndr), dobbiamo valutare bene l'ultimo Decreto Legge che ci ha dato la possibilità di poter discutere dei format e di quant'altro. Dopodiché, appena valutato il tutto, ci potrebbero essere dei termini e dei tempi abbreviati, altrimenti ci dobbiamo attenere a quello che era stato previsto era prima del decreto. 

Ma io penso che ci potrebbe essere un'indicazione chiara. D’altronde, se poi sono tutti d'accordo, si potrebbe discutere di fare tutto immediatamente, ma l’importante è cominciare a discutere per risolvere questo problema, che sta mettendo il calcio italiano in grande difficoltà. Noi viviamo al di sopra delle nostre possibilità rispetto al calcio professionistico, quindi abbiamo tutti l'interesse di fare queste riforme. Nell'accordo che abbiamo fatto, uno dei primi punti era quello riguardante le riforme, e siamo per fare le riforme”.

 

Il mio pensiero è quello di valutare, dopo il Consiglio Federale, la possibilità di una delibera del Consiglio Federale che parla di merito e demerito, poi ci dobbiamo attenere a quella che saràa deliberato. Paolo Cellini (Presidente della LND Marche, ndr), legittimamente chiede il blocco delle retrocessioni, come ci sono tanti altri che sostengono che ci devono essere promozioni e retrocessioni. Si deve fare una una giusta riflessione, per poi prendere una decisione non semplicissima. Però credo che la Lega Dilettanti sarà pronta a prendere una decisione largamente condivisa”.

 

La Coppa Italia Dilettanti ha disputato solo un turno, e nemmeno tutti l’hanno completato, per cui la valutazione su di un’eventuale promozione è ancora da approfondire”.

 

Per quanto riguarda il percorso elettorale, riferendomi prima ai Comitati Regionali e poi alla LND, penso che in autunno, nel periodo settembre-ottobre, potremmo discuterne. Appena le condizioni ce lo consentiranno, Covid-19 permettendo, comunicheremo alla FIGC le nostre intenzioni e poi procederemo alla celebrazione delle assemblee regionali. Io sono per la consultazione con i nostri dirigenti, con i nostri iscritti, quindi elezioni per rinnovare gli organismi elettivi dei nostri Comitati, della nostra Lega e poi partecipare alle elezioni della nostra federazione”. 

 

Noi della LND abbiamo l'1% della mutualità, però dobbiamo tener presente che i diritti televisivi si hanno perché è la Serie A è quella che fa spettacolo, promuove la diffusione del calcio con i suoi campioni e regge il sistema. Quelli meno assillati da questa situazione siamo proprio noi della LND perché i nostri dirigenti, pur pagando le tasse di iscrizione, si sono sempre mantenuti rispetto a questo che dicevamo. 

Però io mi rendo conto che, quando mi si viene a dire che ci sono pochi soldi e pochi percentuali di diritti, teniamo presente che il calcio professionistico, sia la piccola società di Serie C, sia la Juve in Serie A, ha le stesse incombenze fiscali e previdenziali. 

E’ questo il problema vero, perché quando la Lega Pro o la Serie B hanno una percentuale di diritti e poi devono spendere le stesse somme che spende la Juventus per le questioni fiscali e previdenziali, è qua che non regge il sistema. Discutere, ridurre il numero di società e consentire a quelle che possono permetterselo di fare il calcio professionistico, altrimenti si continuerà a verificare quello che si è verificato in questi anni, ovvero tanti fallimenti con un risultato molto precario, quindi io ci andrei molto cauto.

Però possiamo discutere non lo risolviamo il problema solo con i diritti, lo risolviamo se diminuiamo il numero di società e rimoduliamo anche da questo punto di vista anche la mutualità. 

Esempio: la Lnd non ha incombenze particolari di carattere fiscale, un campionato costa un terzo di quello che costa ad una società professionista; se ci fosse la Serie C con lo status dilettante dei calciatori, le società probabilmente spenderebbero meno della metà”.

 

Si può anche pensare di discutere, di delegare (si tratta l’argomento delle proposte dei Comitati Regionali, ndr). Io sono perché ci sia una linea comune nell'ambito delle regioni, poi possiamo anche valutare se ci deve essere una deroga. La nostra si chiama Lega Nazionale Dilettanti, organizzata in Comitati Regionali, quindi vorrei che ci fosse questa larghissima condivisione. Poi, se c'è la situazione eccezionale, si può valutare, ma il tutto sarà fatto dopo che la pronuncia del Consiglio Federale sarà vincolante rispetto a questa questa decisione”.

 

Noi ci siamo presi delle responsabilità, abbiamo fatto una valutazione con scrupolo. Ribadisco e sottolineo che siamo partiti dal C. U. n. 1. Quando ci dicono in Consiglio Federale che bisogna premiare il merito e penalizzare il demerito, lo abbiamo fatto cristallizzando la classifica. Ma è chiaro che, chi ha giocato con la prima in classifica e chi ha giocato la partita in meno si trova in una difficoltà, però ci sono anche altre situazioni che devono essere analizzate però non se continuiamo a discutere di questo fatto non ne usciamo più, questo è il punto della situazione. Purtroppo il Coronavirus ha danneggiato tutti quanti, ci ha massacrato. Quando bisogna prendere delle decisioni, si valuta tutto, e cerca di scontentare meno persone possibili”.

 

Per quanto riguarda il Settore Giovanile e Scolastico bisognerà aspettare il comunicato n. 1 per vedere quando partirà, però è nell'autonomia del suo direttivo che fa capo alla FIGC.

Per quanto riguarda la LND partirà come sempre il 1 luglio 2020 e concluderà la stagione il 30 giugno del 2021”. 

 

C’è una posizione di due società che riguarda uno 0,001 (si parla del girone D di Serie D, con il Crema che, grazie al coefficiente punti, avrebbe 0,0016 di vantaggio sulla Sammaurese, ndr). Ci sarà una ulteriore posizione che riguarda la riflessione in Consiglio Federale e poi si vedrà.

Ci sarà una griglia, per poter partecipare alla richiesta di partecipazione al Campionato Nazionale Dilettanti e probabilmente ci sarà una valutazione attenuante rispetto alla retrocessione. Abbiamo 166 squadre in Serie D, 162 + 4. Su quelle che si lamentano, 31 su 36, ma ce ne sono altre 130 a cui va bene quello che è stato fatto. 

Questa griglia terrà presente tutte queste situazioni. Se una società dovrà bere l’amaro calice della retrocessione, è giusto che, per uno 0,0016 di svantaggio, possa avere un vantaggio rispetto ad altre”.



Successivamente è intervenuto anche Paolo Braiati, Presidente della LND Emilia Romagna, che ha iniziato ricordando la figura di Maurizio Minetti, predecessore proprio dello stesso Braiati al comando del Comitato Regionale, scomparso nei giorni scorsi a 74 anni dopo una lunga malattia.

 

Una brutta notizia che c’aspettavamo, non in tempi così brevi. Io ero legato a Maurizio da un doppio filo: era un mio amico e poi è stato il mio presidente. E’ stato lui a formarmi, lanciarmi ed a volermi, e questo non lo posso dimenticare. Io sono stato due giorni in coma, non riuscivo a capacitarmi”.

 

Poi il presidente della Figc/Crer ha risposto alle domande degli opinionisti e dei telespettatori sulle questioni legate al Comitato Regionale:

 

Attendiamo Consiglio Federale e Consiglio Direttivo della LND (rispettivamente 8 e 10 giugno, ndr) per sviscerare tutte le varie problematiche. Appena avremo l’idea esatta di come comporremo gli organici, è anche difficile fare dei format. Non so neanche se ci lasceranno fare quello che vogliamo noi. La mia idea di fare dei campionati di transizione, a parte che non si sa ancora quando si partirà, fatti di tanti gironi con poche squadre. Ci tengo a dire di transizione, perchè poi bisognerà riposizionare gli organici per la stagione successiva. E’ vero, ammesso e non concesso, che tutto vada secondo le mie previsioni, ma bisognerà fare i conti, se saliranno solo le prime o se scenderanno le ultime, gli organici si gonfieranno e per ritornare nella posizione ottimale, il prossimo anno ci saranno parecchie retrocessioni”.

 

Il ripescaggio delle seconde classificate dipenderà molto da come verranno fatti gli organici. Non ci penso neanche di fare dei gironi zoppi, agiremo sicuramente con il merito sportivo.”.

 

Non sappiamo ancora quando si inizierà, magari tra settembre ed ottobre, conteremo quante domeniche abbiamo, ma c’è sempre il rischio del potersi rifermare”.

 

Fino a che non escono i comunicati ufficiali, faccio fatica ad esprimermi sulle varie scadenze che dovranno rispettare le società”.

 

Il primo problema di cui discuteremo, lunedì 8 giugno, sarà quello di formare gli organici, che è quello che darà il via a tutto il resto”.

 

Sono pienamente d’accordo con Sibilia. Non abbiamo una marea di spettatori, nei nostri campi possiamo rispettare tranquillamente le distanze individuali. Riaprono i teatri, i cinema, speriamo anche le scuole, non vedo perchè non si possa scegliere anche questa. Certo, con le dovute cautele che bisogna adoperare in questo periodo particolare. Però se la curva dei contagi continua a calare in questo modo, non vedo perchè non dobbiamo fare questa scelta”.

 

Stiamo dialogando con Tisci su protocolli che consentirebbero alle società di muoversi, di fare qualcosa, visto le belle giornate che ci sono. So che ci stanno lavorando, speriamo che con il Settore Giovanile si possa riprendere un minimo di attività”.

 

Appena avremo dati alla mano, capiremo come comportarci con le Coppe per la prossima stagione. 

Le classifiche della Juniores Regionale saranno definite come le classifiche dei dilettanti, appena sapremo la decisione definitiva. E’ un campionato strano, non è facile collocarlo. spesso ci paragonano col Veneto, ma loro hanno 100 società in più di noi, hanno una cultura sportiva completamente diversa. Vedremo come faremo. Se manterremo le età, a cascata sarà così fino ai Pulcini, se no sballa tutto. Dovrà essere una scelta a carattere nazionale, e non solo regionale”.

 

Per quanto riguarda i fuoriquota, noi abbiamo la discrezionalità di modificare quello con l’annata variabile. E’ una decisione che spetta al nostro Consiglio. 

Per esempio, in Prima Categoria, abbiamo messo questo giovane, che giovane non è, perchè se tu non hai un giovane di almeno 20-21 anni… L’abbiamo messo per abituare le società ad avere abitudine a queste dinamiche, a queste regole. Perchè poi, chi vince, va in Promozione dove la società ne dovrà avere tre, così imparano a cercarli ed a crearli. Chi non ha due ventenni nella rosa, mi pare una cosa abbastanza normale. e’ comunque una decisione che spetta anche a noi, volendo la possiamo anche togliere. Io credo quest’anno i giovani dovranno giocare per forza, le società hanno bisogno di risparmiare e su questo non c’è dubbio”.


Sulle Elezioni, ho sentito il Presidente, lui è molto deciso e le vuole fare in fretta, intanto controlliamo la situazione dell’epidemia, poi, se sono troppo vicine all'inizio del campionato, si fatica, le società saranno impegnate a fare tutt’altro, ed anche noi stessi. Malagò pensa di fare le elezioni dopo le Olimpiadi, della stessa idea sarebbe Gravina. Le società comunque devono votare con cognizione, non possiamo avere fretta”.