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Basket | Femminile | Serie A2 Femminile

Halley Thunder Matelica: intervista alla giocatrice lituana Justina Kraujunaite

22/11/2023


Halley Thunder Matelica: intervista alla giocatrice lituana Justina Kraujunaite

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Halley Thunder Matelica: intervista alla giocatrice lituana Justina Kraujunaite

Halley Thunder Matelica, la lituana Justina Kraujunaite: «A Bolzano dovremo dare il massimo»

Spesso si è soliti citare, anche nel mondo dello sport, “la freddezza della gente del Baltico”. Un luogo comune, certo, che però a volte corrisponde alla realtà. Com’è stato il caso, sabato scorso, di Justina Kraujunaite, ventisettenne play/guardia della Halley Thunder Matelica, lituana di Vilnius, che nel match “punto a punto” della settima giornata di serie A2 femminile di basket disputato dalla squadra marchigiana con Umbertide, ha risolto la contesa con due soluzioni ravvicinate nel penultimo minuto di gioco (una tripla e una penetrazione) per il definitivo successo 64-59. E pensare che fino a quel momento Justina non aveva sostanzialmente tentato conclusioni al tiro, dedicandosi più che altro alla difesa!

Abbiamo colto l’occasione per conoscerla meglio - è la sua prima stagione a Matelica - e insieme a lei fare il punto della situazione in casa Halley Thunder. Le sue statistiche medie nelle prime sei giornate di campionato dicono 7,5 punti, 9,5 rimbalzi, 3,3 assist e 4,0 falli subiti.

Justina, partiamo dall’ultimo match con Umbertide, sei orgogliosa di aver segnato gli ultimi decisivi cinque punti?

«Più che altro sono contenta che tutte insieme abbiamo recuperato dopo essere piombate sotto a -13, abbiamo vinto la partita grazie ad un grande sforzo dell’intera squadra e a una solida difesa. La nostra gara è stata come le montagne russe, probabilmente avevamo perso un po’ di ritmo anche a causa del weekend precedente in cui non avevamo giocato».

Una sconfitta all’esordio e poi cinque vittorie di seguito nelle prime sei partite: è un ottimo bilancio per Matelica finora, che ne pensi?

«Penso che abbiamo avuto delle buone opportunità anche per vincere la prima partita, quella persa a Villafranca 76-68. Ma, come si dice dalle nostre parti, “the first pancake is always spoiled”, il primo pancake viene sempre male. Ora abbiamo bisogno di continuare ad allenarci bene e rispettare ogni avversario, perché in questo campionato di A2 tutte le squadre possono vincere contro tutte».

Sei a Matelica da due mesi e mezzo, come ti trovi?

«Condivido l’appartamento con Iliy (Iliyana Georgieva), andiamo d’accordo e sono contenta, tra l’altro, a proposito di pancake, abbiamo la comune passione di prepararli alla banana… (ride). E’ veramente una bella esperienza vivere in una piccola città come Matelica, finora ero sempre stata in grandi centri. L’unica difficoltà, se vogliamo, è che non molti parlano inglese e questo rende un po’ complicato stabilire rapporti più profondi, ma pian piano sto provando a imparare l’italiano».

In precedenza, oltre che nel tuo paese, hai giocato brevemente in Italia a Torino, in Spagna e in Romania, come sono state quelle esperienze?

«Ho giocato in posti differenti e in diversi livelli, tutte esperienze che hanno contribuito a costruire il mio profilo di giocatrice e di persona. Penso di essere cresciuta molto nel corso degli anni e mi aspetto di continuare ancora».

Qual è l’obiettivo della tua carriera?

«Divertirmi. E quando non mi divertirò più, sarà il segnale che dovrò cambiare il mio percorso di vita verso qualcosa di diverso».

Nel tuo paese, la Lituania, com’è il basket?

«Molto popolare, siamo soliti dire che per noi lituani il basket è come una seconda religione. Tutto il paese ne va pazzo. Purtroppo, però, la maggiore attenzione è rivolta al basket maschile, mentre quello femminile resta un po’ in secondo piano».

A che età hai iniziato a giocare a basket?

«A sei anni».

Altri componenti della tua famiglia hanno giocato o giocano?

«Soltanto mio fratello piccolo, che adesso ha 11 anni, ha seguito i miei passi iniziando a giocare a basket. Ha scelto la maglia numero 4 come me e questo mi rende molto orgogliosa».

In quale posizione ti piace giocare?

«Sono solita giocare playmaker, e questo mi piace, ma a volte preferisco anche guardia perché… la vita è un po’ più facile in quel ruolo (ride)».

Possiamo conoscere anche qualcosa in più di te fuori dal parquet?

«Sono appassionata di Scienza dei Dati e ho un Master in Microbiologia e Biotecnologie, così nel mio tempo libero cerco di combinare queste due sfere per fare qualcosa di utile. Inoltre, mi piace molto leggere. Insomma, diciamo che quando non gioco a basket, mi puoi trovare davanti al computer o con un libro in mano…».

Ultima domanda: sabato giocherete a Bolzano, che partita ti aspetti?

«Decisamente difficile, il viaggio sarà lungo e affronteremo una squadra forte. Dovremo essere molto determinate e giocare davvero al meglio delle nostre possibilità».

 

Ferruccio Cocco

Ufficio Stampa Thunder Basket Matelica