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Partita doppia tra Promosport e Villanova

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23/11/2014

Partita doppia tra Promosport e Villanova

Nella storia del calcio ci sono partite nelle quali si realizzano alchimie difficilmente ripetibili e che di conseguenza vengono ricordate negli anni a venire. Così nel 1970 ci fu la partita del secolo, Italia Germania Ovest del 4 a 3, nel 1982 le partite di Spagna e di un popolo risorto calcisticamente dietro alle gesta divenute immortali di un giocatore, Paolo Rossi, e di un presidente, Sandro Pertini, e così alcune altre di livello professionistico e tante altre nei campi del settore giovanile dove ogni domenica ogni ragazzino si gioca il suo mondiale. Anche domenica a Rimini, sul campo della Promosport è capitata non una semplice partita, ma una vera e propria partita doppia. La prima partita ha registrato una partenza bruciante della Promosport che con le prime due azioni portava il risultato sul 2-0. Poco dopo il terzo gol iniziava a svegliarsi il Villanova che con comprensibile difficoltà e entusiasmo provava a rialzare il punteggio. Poi iniziò la seconda partita, o meglio la partita nella partita. Un ragazzo del Villanova si fa molto male ad una caviglia per un intervento involontariamente falloso. L'episodio, occorso a non più di tre metri dagli sguardi attenti dei genitori dei ragazzie delle due squadre registra una sospensione di più di tre minuti. L'arbitro, all'apparenza non giovanissimo, resta confuso e non riesce neanche a capire che occcorre fare entrare con massima urgenza il ghiaccio dalle panchine lontane e rispettosamente ferme sul proprio posto. Un avvertimento di stare più attento, senza cattiveria, da parte di un genitore del Villanova al giocatore della Promosport che ha fatto il fallo, fa scattare un'accesa discussione verbale con urla e malintesi tra un genitore dei ragazzi della Promosport e il già citato del Villanova. Si scaldano gli animi e il clima poco adeguato al settore giovanile si trasferisce in campo, Alla ripresa del gioco, l'arbitro si perde completamente e inizia a fischiare falli difficilmente rinvenibli e non fischiarne altri ben più evidenti, Il clima si surriscalda in particolare sulla panchina del Villanova che di quegli errori inizia ad essere bersaglio unico. Una reazione fuor dalle righe di tipo verbale di un accompagnatore lo fa espellere. Così nel seguito, con i migliori in campo che si dimostravano tutti e 22 i ragazzi che pensavano solo a giocare e a non turbare ulteriormente la partita, l'arbitro, ormai preso di mira dal pubblico in modo irriguardoso, ha iniziato ad ammonire con manica larga solo i giocatori del Villanova esacerbando così, se era ancora possibile, gli animi. In questo clima, ci vediamo sfilare a bordo campo sul 7 a 0 un difensore del Villanova che a seguito di un rigore per la Promosport si era permesso a suo dire , di conferire con l'arbitro con la semplice e pacifica espressione "non ho fatto fallo". Espulso per proteste. Sui bollettini della Lega gli hanno comminato 2 giornate di squalifica! Sull'8 a 0 poi, succede quello che non vorremmo mai accadesse. Al centro del campo, fuori dalle orecchie e dagli sguardi di arbitro e spettatori, il capitano della Promosport arringa in modo irriguardoso il centravanti del Villanova a motivo del colore della sua pelle. Noi del pubblico comprendiamo l'accaduto solo a fine partita mentre escono dal campo i giocatori. Infatti sotto i nostri occhi attoniti, passa un giocatore del Villanova in lacrime e visibilmente scosso moralmente dall'offesa subita dal proprio compagno di squadra. Subito segnalato il grave episodio, diventa motivo di avvicinamento tra le tifoserie dei genitori e partono subito i giusti rimproveri al responsabile che, lo conosciamo per buono, per chissà quali stupidità dell'età, si era portato ad imitare le gesta del tifoso razzista nei confronti di Dani Alvez. Il capitano stesso ha poi pianto e chiesto di essere squalificato ai propri dirigenti. La partita, quindi, quella vera, della vita si è chiusa così, con un'esperienza morale indimenticabile per tutti.

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