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Virtus Segafredo Bologna - Conferenza stampa di fine stagione coach Sergio Scariolo

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27/06/2023

In mancanza di questi due fattori l'ottimizzazione delle risorse deve essere massima. Nella costruzione della squadra e nel contare contare sul numero più ampio e alto sul numero di giocatori sani presenti in grado id performare per aiutare la squadra. Un paio di squadre come Partizan e Zalgiris hanno fatto un gran lavoro ma i pochi infortuni hanno potuto riflettere sul campo la ottima qualità del lavoro fatto.

Un paio di rammarichi come la finale di Coppa Italia che mi ha sorpreso: abbiamo giocato due grandi partite in quarti e semifinali contro due grandi squadre giocando due partite di alto livello. Il giorno dopo la finale ha avuto una prima parte mediocre, potevo avere dei segnali specialmente sulle condizioni fisiche di giocatori importanti però onestamente devo dire che mi ha sorpreso e che non abbiamo recuperato. La mia storia mi ha abituato a giocare partite in fila e vinci gli Europei, Mondiali e medagli oimpiche. Non siamo riusciti, a recuperare mentalmente e fisicamente nel modo adeguato anche se ci abbiamo provato fino all'ultimo, e questo è un fatto a cui do valore perché quando finisci sotto di venti ritornare ad un tiro dal vincere ha valore, ma non ci siamo riusciti.

Nella regular season di campionato la partita di Napoli più che quella di Treviso, che abbiamo giocato in una condizione ambientale e di organico difficile, in cui un minuto alla fine eravamo sopra di 5, in cui l'avversario si giocava la salvezza veramente super motivo, poi viziata dalle decisioni arbitrali sbagliate in modo pesante. Io non commento mai e do poco peso anche all'esame dopo le partite: anche in quel caso, rimango dell'idea, non c'è una persona che non possa condividerla, come è stato confermato anche nella riunione post stagione tra allenatori e arbitri. Infortuni grossi e negli ultimi ultimi che hanno deciso il primo posto nella regular season, ma colpa nostra contro Napoli perchè avremmo dovuto vincere in qualunque modo: quello è sicuramente un punto di rimpianto.

Penso che sia un bilancio sufficientemente esaustivo: non entrerei nel merito dei risultati perchè è un dibattito sterile i dibattiti servono a costruire non a speculare. Non mi sento di aver portato nessuno ma di aver contribuito insieme a tanti a mettere mattoni perchè questo succedesse. Sono soddisfatto del lavoro della parte di pallacanestro. C'è la qualità reale del tuo organico, degli infortuni, degli avversari e sono soddisfatto di questo biennio, e la sensazione di consolidazione e crescita oltre ad un certo rispetto a livello internazionale c'è stato. Qualsiasi proiezione futura secondo me deve fermarsi perché siamo tutti coscienti che lo scenario cambierà che ci sono condizioni diverse di quelle che hanno accompagnato la squadra sino a qui e di cui sono perfettamente conscio. Al di la degli aspetti personali, la sensazione di consolidamento, di crescita generale nel panorama della pallacanestro europea della Virtus è stato soddisfacente.

Una volta di più approfitto per ringraziare i tifosi e dalla società c'è stato un grande appoggio. Durante questi due anni ho sempre avuto la sensazione di grande appoggio anche se c'è qualcuno che ha da dire, ma quello ci sta. Anche in strada, nei ristoranti ho avuto una grande sensazione di appoggio e di apprezzamento, facendo si che personalmente e con la mia famiglia ci troviamo molto bene a Bologna, prova che adesso diventi la città dove ho passato più tempo dopo la mia Brescia. Penso che se non stai contento con la gente, non succede.

Voglio fare un ultimo ringraziamento ai tifosi perché la sensazione di appoggio incondizionato è l'unica cosa che puoi chiedere in cambio dando il massimo impegno e sforzo  che poi a volte si traduce in grandi risultati e a volte meno, anche se ciò dipende da altri fattori. Andare in trasferta e trovare una rappresentativa folta e importante per me che vengo dall'NBA dove non esiste è stato un rincontro gratificante e stimolante, molto motivante.

Non ritengo che sia necessario confermare la mia presenza perché ho ancora un altro anno di contratto che è la cosa che conta e determina. Questo interesse da parte dei Raptors di cui la Virtus era informata, e che devo ringraziare per non avermi ostacolato, capendo che poteva essere una cosa di una dimensione e di un colore diversa dalla normalità, permettendolo, senza che intaccasse il rendimento, anzi coincidendo con il miglior rendimento di tuta la stagione. Evidentemente se fosse successa, mi avrebbe indotto ad andare dai miei dirigenti e avrei chiesto di aiutarmi ad uscirne da questo altro anno di contratto perché è una opportunità unica per qualsiasi allenatore europeo. Anche altre squadra hanno dimostrato apprezzamento per il mio lavoro è una cosa che ti può far piacere, ma finché non si traduce, cosa che non è successa, in una conversazione che, quando hai un contratto non può prodursi, è un qualcosa più per i giornalisti. E' inutile parlare di cose che non sono arrivate alla fase concreta perché sarebbero potute arrivarci solo a stagione chiusa. E' vero che un paio di mesi fa il Dott. Zanetti, che ringraziamo per la sua presenza e generosità, mi ha chiesto una disponibilità per prolungare la mia esperienza in Virtus, in presenza, gli dissi un paio di aspetti da chiarire questa disponibilità esisteva ed esiste.. In questi giorni riflettendo sul nuovo scenario economico nel quale la società dovrà muoversi, ho dato mandato ai miei rappresentanti di essere disposti anche a fare un certo sacrificio sul compenso già pattuito e formalizzato per il contratto dell'anno venturo, nel caso si arrivasse all'idea di estensione. Se non si arriverà nessuno deve avere dubbi sull'impegno mio e del mio staff, su questa ultima stagione di contratto, perchè concepisco cosi l'essere professionista e di reputazione di persona che da tutto sulla causa che difende fino all'ultimo secondo ed è giusto che sia cosi.

Vedremo, in questo momento c'è da concentrarsi sull'immediato futuro e se sono rose fioriranno, io ho fatto un grande passo da parte mia e non ci sarà un condizionamento in negativo dall'esito di queste trattative.

La mia presenza? E' già successo che le interpretazioni vengano vendute per non essere chiari ed onesti nei confronti della gente. La mia permanenza è legata ad un contratto, alla decisione di onorarlo, a come mi trovo, alla motivazione per fare il mio lavoro al modo migliore possibile, non è legata ad una potenziale estensione e sono perfettamente consapevole che la situazione sarà diversa da quelle che mi è stata presentata quando arrivai, per le circostanze che esistono e che saranno spiegate meglio dalla società. Lo scenario sarà diverso: mi hanno detto la verità, mi hanno detto le cose cosi come stanno, lo apprezzo, hanno avuto quella trasparenza encomiabile nello spiegarmi che le cose  per ragioni economiche che mi sembrano rispettabili: chi deve prendere queste decisioni lo fa con criterio perché parla del suo perché vi ricordo dove saremmo se chi deve prendere le decisioni, non fossero entrati. Sono grato alla società per la trasparenza nell'espormi la situazione: non ho ricevuto nessuna falsa promessa di uno scenario diverso da quello che sarà e lo accetto, lo digerisco e lo intendo. Fatto questo passo, con chi di dovere si parte e si va come se dovessero arrivare i Milutinov, i Belinelli, i Teodosic e i Shengelia. Questo non inficerà sulla qualità dello sforzo e del tentativo di fare il miglior lavoro possibile.

Obiettivi? Non è il momento delle pagelle individuali o di programmi futuri. Oggi inizieremo a ragionare: non ho chiarito, non spetta a me, ho dato atto, e ringrazio per questo la società per avermi esposto con grande trasparenza il nuovo scenario economico dove ci dovremo muovere, non ho chiarito niente perché non spetta a me farlo e se si vorrà verrà fatto penso a tempo debito. E' il momento di cominciare a ragionarci ma non è il momento di comunicarli perché non ci sono. Apprezzo la trasparenza della società ma non spetta a me comunicare questo tipo di situazioni, per evitare equivoci del passato: grosso modo so i numeri ma non sarò io a comunicarli.

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